I FRUTTI DEL DIAVOLO E L’ALBERO DEL SOLE

 

 

Ben ritrovati Zatteristi, oggi vorrei proporvi una teoria che, partendo sempre da ciò che è riportato nel manga, provi a stabilire un nesso tra alcuni degli elementi più affascinanti della macro-trama di One Piece, prendendo spunto da certi dettagli di varie mitologie (a cui Oda potrebbe essersi ispirato).

Andiamo con ordine.

 

CHI HA CREATO I FRUTTI DEL DIAVOLO, DOVE, E COME FUNZIONANO

Nel corso delle mini avventure di Enel, nel capitolo 470, in una delle pitture della città lunare si vede un disegno simile ad un fiore con tanti riccioli/spirali, all’interno di un cerchio (come si vede nell’immagine qui in basso, angolo in alto a destra).

Quella specie di “fiore” potrebbe essere la prima forma di ciò che noi abbiamo imparato a conoscere come frutto del diavolo (questo particolare tornerà utile più avanti).

Un’essenza racchiusa e sigillata, tramite un procedimento ancora non chiaro, in qualche tipo di contenitore.

Il segno caratteristico dei frutti, la piccola spirale ripetuta, potrebbe rappresentare proprio un sigillo, molto simile a quello presente nel manga Naruto (il simbolo degli Uzumaki) per bloccare l’essenza, il potere del frutto, nel suo contenitore.

 

E non rappresenterebbe solo un sigillo….

 

La spirale, una delle forme più ricorrenti in natura, è soprattutto il simbolo della ciclicità tra morte e vita, e il suo movimento ciclico, ascendente e discendente, è associabile alle fasi lunari e alla falce di Luna in particolare, oltre che all’elemento acqua (e questo sembra quasi un paradosso, visto che l’acqua del mare è IL malus dei fruttati).

In particolare, la spirale a doppia “S”, vagamente presente sul gomu gomu, simboleggia la Tempesta.

Anche i “tatuaggi” di haki che si formano sul corpo di Luffy in Gear Fourth ricordano delle spirali, o meglio delle fiamme a spirale, come notato da #Cico

Durante la loro permanenza sulla Luna, i suoi antichi abitanti potrebbero aver imbrigliato delle essenze elementali creando i primi rogia, tra cui il Goro Goro, (visto che la Bilca lunare è alimentata dalla scarica elettrica di Enel, incanalata perfettamente in strutture apposite) utilizzando ciò che più facilmente era disponibile sul satellite.

 

Una volta esaurite le risorse, scesero nel pianeta blu, e lì potrebbero aver sviluppato i successivi frutti, utilizzando un procedimento simile a quello originale ma aggiungendo altri “ingredienti” disponibili sul nuovo pianeta: gli Akuma no Mi sembrano una fusione perfetta tra “magia” e scienza, composti  da una sorta di essenza, di cui parlavo prima, la parte spirituale che contiene una specifica tipologia di potere (i vari tipi di rogia, paramisha, zoan) in grado di legarsi e di alterare il DNA del possessore e, successivamente, di reincarnarsi dopo la morte dell’utilizzatore, in modo ciclico.

Spirito e DNA, una combinazione che è apparsa sempre più probabile, per non dire chiara, dopo l’introduzione del fattore di lignaggio, della scienza del Germa e degli effetti degli studi di Vegapunk, ad esempio la creazione del frutto artificiale, ingerito da Momo, proprio grazie al fattore di lignaggio di Kaido.

Resta da capire il motivo per cui gli Akuma no Mi rendano i corpi dei fruttati così sensibili all’acqua del mare, il cui contatto li priva della forza vitale.

Potrebbe dipendere dal fatto che la creazione originale dei frutti sia stata realizzata in un ambiente (la Luna) in cui mancava un elemento di cui il mondo di One Piece è invece ricco, ovvero la pirobloina, rilasciata dalle eruzioni vulcaniche, comprese quelle sottomarine, contenuta nel mare, e, in grandi concentrazioni, sia nell’agalmatolite che nelle nuvole di mare e di terra di Skypiea (capitolo 240).

Sono convinta che Oda, anche in questo caso, fornirà una spiegazione pseudo-scientifica (come ha già fatto in altre occasioni) ma, nel frattempo, ciò che si può ipotizzare è che possa esserci una sorta di interferenza tra gli Akuma no Mi e la pirobloina, oppure che si possa innescare una qualche reazione chimica che permetterebbe a quest’ultima di assorbire le energie dei corpi modificati dei fruttati, ma non i loro poteri.

 

L’ALBERO EVE

A tutto ciò, come si collega Eve?

Come sappiamo, grazie alle parole di Marco, i Lunaria (quelli come King, ali nere e capelli bianchi) si stabilirono sulla Red Line, molto probabilmente lì dove adesso sorge Mary Geoise.

In quello stesso tratto della Linea Rossa, si trova anche l’albero Eve, di cui Oda non ha mai mostrato la chioma, ma solo l’enorme fusto, che porta la luce solare e l’ossigeno fin nelle profondità marine, fino a Fishmen Island.

Affascinati dalla particolarità di Eve, i Lunaria potrebbero aver deciso di scegliere proprio i suoi frutti come nuovi contenitori delle essenze/akuma.

Mi sono sempre interrogata sulla possibile esistenza di un solo albero dei frutti ma di diversi tipi di frutto.

Penso che Eve possa produrre (o producesse) solo mele, considerando il nome sarebbe un riferimento all’Albero della Conoscenza del Bene e del Male e alla storia di Adamo ed Eva, e che solo successivamente, e in base al tipo di essenza contenuta, le varie mele avrebbero mutato forma.

Nella storia di One Piece abbiamo assistito una sola volta alla reincarnazione di un potere, in particolare a Punk Hazard, nel capitolo 676 il Sala Sala no Mii modello Axolotl rinasce in una mela, dopo la morte di Smiley.

 

Anche il frutto artificiale di Momo è molto simile ad una mela (ma con grandi pois al posto delle caratteristiche spirali, come gli SMILE di Caesar) invece, dalle SBS, sappiamo che il frutto originale di Kaido, Uo Uo no Mi modello Seiryu, somiglia ad una specie di pigna azzurra e blu, quindi ha una forma e dei colori completamente diversi da quello artificiale.

Il motivo dell’assenza della tipica spirale, la ciclicità, potrebbe essere dovuto al fatto che questi frutti non possono reincarnarsi (nel manga non viene precisato, ma penso che possa essere proprio così, visto che quei frutti venivano prodotti con il SAD che era un composto chimico, quindi la componente “spirituale” non dovrebbe essere presente).

Un’altra possibilità che riguarda la diversa forma degli Akuma no Mi, suggerita dal nostro admin #Heisenberg , sarebbe invece legata ad una eventuale connessione naturale tra Eve e tutti gli alberi del mondo di One Piece.

 

L’ALBERO DEL SOLE

In un post di qualche tempo fa, dedicato ai Lunaria, avevo fatto un paragone tra Eve e Laurelin, l’albero solare del Silmarillion.

Nella mitologia tolkeniana, prima del Sole e della Luna, Yavanna, un essere angelico, creò due splendidi alberi per illuminare il modo di Arda.

Telperion, l’albero della Luna (considerato il maggiore e di genere maschile) fu il primo a svilupparsi, mentre Laurelin, (considerato il minore e di genere femminile), con la sua abbagliante luce dorata, era quello del Sole.

Dopo la distruzione dei due alberi, furono salvati un fiore di Telperion e un frutto di Laurelin, affidati rispettivamente al Maia Tilion (il timoniere della Luna) e alla Maia Arien (la guardiana del sole) che furono poi utilizzati per creare la Luna e il Sole.

Inoltre, la luce dei due Alberi non venne persa, ma sigillata, nei Silmaril, dei gioielli unici nel loro genere, realizzati da Fëanor (geniale artigiano, che potremmo definire, con le dovute differenze, il Vegapunk della stirpe elfica) con un procedimento unico e mai più replicato.

Ricordate quanto scritto nella parte iniziale del post? Ho parlato di un “fiore” dentro un cerchio, raffigurato sulle pitture lunari.

Una possibile prima forma dell’Akuma no Mi, realizzato sulla Luna, così come Telperion fu il primo albero a svilupparsi, di cui rimase appunto solo un fiore.

Invece Eve potrebbe essere come Laurelin, cresciuto per secondo, di cui rimase solo un frutto.

Gli antichi dei Lunaria potrebbero aver avuto, inizialmente, il culto della Luna, e dopo il loro trasferimento sulla Red Line, quello del Sole, proprio grazie alla scoperta di Eve, l’albero solare la cui chioma, finora mai vista, potrebbe essere (stata) di colore  dorato.

E da qui potremmo anche spiegare il famoso simbolo del Grande Regno, magari fondato dai discendenti degli antichi dei Lunaria.

Quel grande cerchio centrale, circondato da 8 cerchietti, o puntini, più piccoli potrebbe rappresentare sia la Luna, e le sue otto fasi, sia un Sole stilizzato con i suoi raggi, due simboli opposti ma legati e sovrapposti, in memoria delle prime origini dell’antico popolo Lunaria e del loro nuovo corso sul pianeta blu.

Il legame tra Sole e Luna non esiste soltanto nella mitologia Tolkeniana, ma anche in moltissime altre, da cui Oda potrebbe aver preso spunto o, in certi casi, da cui ha certamente preso spunto, grazie a riferimenti specifici e confermati in One Piece (Armi Ancestrali – mitologia greca, Shandora – aztechi, giganti – mitologia norrena e così via).

Nella mitologia giapponese, la suprema dea del Sole, Amaterasu, e il dio della Luna, Tsukuyomi, sono fratelli (oltre a loro due c’è anche Susanoo, dio del mare e delle tempeste).

Anche nella mitologia norrena, Máni, il dio che guida il carro che trasporta la Luna, e Sól, la dea che guida il carro solare, sono fratelli.

Stessa cosa nella mitologia greca, i titani personificazione del Sole e della Luna (Piena), Elios e Selene sono fratelli (e, insieme a loro, c’è anche Eos, l’Aurora).

Sempre nella mitologia greca, altre due divinità legate al Sole e alla Luna (crescente) Apollo e Artemide, sono addirittura gemelli.

Anche le divinità azteche di Huitzilopochtli e Coyolxauhqui erano fratello e sorella.

Insomma, ho voluto citare questi esempi, in qualche modo legati al mondo di One Piece, per le mitologie di appartenenza, per sottolineare quanto i due elementi celesti siano sempre strettamente collegati, oltre che contrapposti.

 

CONSEGUENZE DELLA CREAZIONE DEI FRUTTI 

Concludo il post con due ipotesi, sempre legate a quanto esposto finora, e sempre frutto (per restare in tema) del nostro #Heisenberg

Il motivo per cui i Lunaria avrebbero creato sia i primi Akuma sulla Luna, che tutti i seguenti, dopo esser giunti sul pianeta blu, potrebbe essere derivare sia dalla curiosità di sperimentare, che dalla necessità di migliorare la qualità della vita, infatti il Grande Regno viene definito come tecnologicamente molto avanzato.

Tale potente tecnologia potrebbe essere stata considerata delle famose 20 nazioni, a torto o a ragione, dipende dai punti di vista, come una potenziale minaccia bellica, o un impedimento allo sviluppo dei loro regni, che poi spinse i loro sovrani a formare un’alleanza per dichiarare guerra al Grande Regno.

Quello che il neonato Governo Mondiale non avrebbe inizialmente previsto o compreso, sarebbe stata la capacità del risveglio dei frutti di creare una connessione tra i vari possessori.

Questa capacità non è ancora confermata, ma, ipotizzando che alla fine del 1043 il ritorno di Joy Boy sia coinciso e dipeso dal risveglio del gomu gomu, allora ci potrebbe essere una specie di legame tra la volontà del precedente possessore e quello attuale.

Sarebbe l’ennesimo elemento di predestinazione, possibilità che personalmente non incontra il mio gusto, ma, in questo modo, il gomu gomu sarebbe il frutto del destino, e non solo, lo sarebbero anche altri frutti, come lo yami yami di Teach, se pensiamo ad esempio alle parole che lo stesso Barbanera disse ad Ace poco prima del loro scontro sull’isola di Banaro (capitolo 440):

 

È il destino! Quel frutto ha scelto me

 

Ci tengo a precisare che, per me, Oda potrebbe aver sfruttato a posteriori questo spunto già presente in One Piece, e, se fosse così, avrei preferito che si trattasse di una frase volta soltanto a sottolineare l’eccitazione di Teach per il ritrovamento di ciò che agognava da molti anni e quanto il personaggio fosse “oscurità” rispetto a Luffy, senza ulteriori implicazioni sui frutti, ovviamente siete liberi di pensarla come preferite.

 

Adesso passo la parola a voi, come di consueto ditemi cosa ne pensate di tutto ciò, sono curiosa di leggere i vostri commenti.

 

#Clementina 

Edit capolavoro di #Cico

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