ANALISI DELLA ZATTERA – Cap. 1012

“PRURITO”

Ben ritrovati Zatteristi! Dopo la solita pausa, si ritorna in quel di Onigashima. Non vengono ripresi gli scontri precedenti, tranne nel finale, con tanto di “colpo di fulmine” improvviso, ma grazie ad una panoramica generale, Oda mostra come si sta evolvendo la situazione sui vari fronti della guerra, continuando a posizionare le “pedine” e indirizzando gli attori verso i loro palcoscenici di destinazione… Insomma, sembra che nei prossimi capitoli sarà possibile vedere nuovamente degli scontri significativi: amanti delle mazzate pazientate ancora un po’.

Prima di iniziare l’analisi, vorrei soffermarmi brevemente sulla solita cover a richiesta, dedicata stavolta a Kid, intento a costruire un enorme avvoltoio metallico, mentre tra i suoi capelli ospita un nido. Non capirò mai la ragione di certe richieste dei lettori all’autore, il disegno è carino, ma sinceramente, preferisco non indagare oltre…

“APRIRE I CONFINI”

Dopo aver “ucciso” Orochi, i Foderi hanno continuato la loro corsa, e il motivo per cui Oda ci mostra un altro focus sul gruppo di Kin’emon è per definire i successivi schieramenti ed eventuali scontri sul campo di battaglia.
Prima di parlare di ciò, però, vorrei porre l’attenzione sulla domanda di Kawamatsu a Izo sui confini di Wano e sulla seguente risposta del compagno, che, a mio avviso, appare ambigua: è uno degli dettagli del capitolo che mi ha più colpito e sembra messo lì quasi fuori contesto, alla fine dello scambio di frasi di chiarimento tra i due fratelli.

Mi sono chiesta più volte in cosa consistesse nello specifico questa “apertura dei confini”, se si dovesse interpretare nel senso comune del termine, ovvero proclamare e stabilire, alla fine della guerra, per legge/iniziativa/ordine del legittimo Shogun, l’effettiva apertura dei porti e la possibilità di libera entrata ed uscita nel e dal Paese di Wano, sia per gli stranieri che per gli abitanti autoctoni, senza limitazioni di sorta (se non relative ad eventuali minacce) oppure se si trattasse di tutto ciò unitamente a qualcos’altro, qualcosa volto sia a risolvere le conseguenze politiche del lunghissimo isolazionismo del Paese dei samurai nei confronti del resto del mondo, sia qualcosa riguardante un cambiamento nella struttura morfologica delle varie isole che compongono Wano.

Attualmente, l’unico accesso sicuro al Paese è la via segreta che conduce al porto sotterraneo di Mogura, da lì si arriva direttamente al di sotto della Capitale dei Fiori.
Sull’isola, o sarebbe più corretto dire arcipelago, però, sono presenti altri porti (Habu, ad Hakumai, da cui salpa Orochi, il porto “promesso” Tokage ad Udon, e quello di Itachi, che si trova a Kuri) ma tutti si trovano all’interno delle acque territoriali di Wano, che sono al di sopra del livello del mare della Grand Line. Il Paese risulta così naturalmente protetto e isolato dal mondo esterno grazie alla sua peculiare conformazione geografica, alle sue coste impervie ed estremamente sopraelevate, oltre che alle forti correnti marine esterne, che creano vortici potenzialmente mortali e pericolosi mulinelli.

Aprire i confini, quindi, non cambierebbe il fatto che continuerebbe ad essere estremamente difficile approdare sani e salvi sull’isola, considerando l’intera struttura così particolare, e che, allo stato attuale, ci sarebbe un unico porto sfruttabile sia per arrivi e partenze che per i contatti  commerciali con l’esterno, tutte attività che possiamo presumere venissero svolte regolarmente circa 800 anni prima, visto che è lo stesso Oden, nel flashback, a confermare che Wano fosse connessa con il mondo intero, e, a riprova di ciò, basterebbe anche solo considerare il gran numero di porti presenti tutt’ora.

DOVE LI AVEVAMO LASCIATI

Detto ciò, torniamo ai Foderi. Come accennato poco prima, Oda continua a dividere i samurai fedeli ai Kozuki come preparazione per i futuri scontri. Raizo e Inu sono rimasti indietro per affrontare rispettivamente Fukurokuju e Jack, Ashura Doji è fuori combattimento, Kawamatsu e Izo si stanno dirigendo verso il palcoscenico.

Per quanto riguarda gli altri, è possibile che, prima di giungere alle loro designate destinazioni, possano fare altri interessanti incontri: non sappiamo dove siano di preciso Kanjuro e Hiyori, e se quest’ultima sia o meno l’obiettivo del traditore, invece di Momo. Kin’emon e Kiku, che ha ancora un personale conto in sospeso con l’artista folle, potrebbero intercettarlo nel loro percorso verso il piccolo Kozuki (anche se troverei ridondante la riproposizione dello scontro tra i due ex compagni), mentre Denjiro, di cui si sono perse momentaneamente le tracce, potrebbe incontrare a sorpresa proprio Hiyori. Oppure imbattersi in altri due personaggi: Sasaki, che attualmente sta combattendo con Franky ( e sinceramente preferirei che il Tobi Roppo venisse sconfitto solo da “Suuuper”), o, come ipotizzato da #Law, Denjro potrebbe ricomparire dalla parti del palcoscenico esterno ed intervenire nella battaglia contro King.

Riflessione a parte merita Nekomamushi, che aveva lasciato al solo Inuarashi il compito di affrontare Jack, mentre lui si occuperà quasi sicuramente di Perospero. Ho apprezzato questa scelta di Oda: da un lato Inu rappresenta lo scontro ideologico con un nemico che si è macchiato di crimini di guerra verso un’intero popolo, e il compito del Duca del Giorno sarà quello di riscattare l’onore dell’intera Zou, punendo l’invasore; dall’altro lato, Neko rappresenta la pura e semplice vendetta verso chi ha provocato (anche se in realtà indirettamente) la morte di Pedro, con cui il gatto aveva certamente un forte legame, visto che il compagno faceva parte del gruppo dei Guardiani, alle sue dirette dipendenze.

Come mi ha fatto notare il buon admin #Cico, questo possibile scontro, ricorderebbe molto quello avvenuto a Dressrosa, sul campo di girasoli, tra Kyros e Diamante, sia per una questione di gerarchia di comando e di livello di forza, sia per una questione di vendetta personale (Diamante aveva ucciso Scarlet e stava attentando alla vita di Rebecca).

Sarà anche interessante veder combattere due avversari più o meno equivalenti in fatto di potere combattivo, tenendo anche conto che Perospero ha già messo fuori combattimento Wanda e Carrot, umiliando particolarmente quest’ultima, mentre adesso avrebbe a che fare con un nemico potenzialmente molto più forte di lui, ma ridimensionato dalle ferite precedentemente subite e dalla mancanza della luna piena.

Un altro possibile scenario di battaglia che potrebbe subire cambiamenti è quello relativo al tetto, mi riferisco all’uno contro uno tra Luffy e Kaido.
Già parecchi capitoli fa, Yamato aveva espresso la volontà di salire in cima al teschio per aiutare Cappello di Paglia e confrontarsi con il padre, e ,adesso, a meno che non intervenga qualche fattore esterno/imprevisto, la ragazza sembra decisa a recarsi proprio lì, il suo prossimo arrivo su quel campo di battaglia potrebbe anche rivelarsi l’occasione adatta per introdurre il tanto atteso flashback su Kaido, come suggerito dal nostro moderatore Eduan.

Stavolta ho apprezzato la gag che la riguarda, ed è una delle poche volte che accade, l’umorismo legato a Yamato difficilmente mi fa sorridere, ma la trovata del pupazzo mal realizzato di Momo è carina. Ciò che, però, risulta particolarmente interessante, in questa parte del capitolo, è quello che dice Momonosuke su Luffy e le due “voci” sul tetto: penso sia ormai inequivocabile che il bambino abbia l’haki dell’osservazione, il fatto che riesca anche a percepire il livello di forza ricorda senza dubbio le parole di Rayleigh poco prima di iniziare l’allenamento di Luffy, il Re Oscuro era in grado di capire quanti animali feroci ci fossero sull’isola di Rusukaina e quale fosse la loro forza combattiva.

Altro dettaglio di grande importanza per gli sviluppi futuri è la lettura del diario di Oden da parte di Momo, conoscere le informazioni in esso contenute e comprendere il punto di vista del padre sulle conclusioni a cui è giunto dopo Laugh Tale, potrebbe essere determinante per il bambino e le sue prossime scelte ed azioni, soprattutto riguardo la questione dei confini, l’evoluzione del rapporto con Luffy (il nuovo Joy Boy) e l’eventuale spiegazione sul potere di comprendere Zunisha.

OGNUNO PORTA LA SUA CROCE…

E anche Sanji lo fa, letteralmente.
La tavola in cui compare in scena reggendo la “misteriosa” croce fasciata è una delle migliori del capitolo, così come quelle in cui scalcia i nemici mentre la regge sulle spalle. Menzione speciale anche a quella, a mo’ di gag, in cui Law atterra elegantemente sul cuoco, sedendosi aggraziato sulla sua spalla, come se nulla fosse.

Il modo in cui il sensei inserisce immagini (davvero) azzeccate e divertenti, nel bel mezzo delle situazioni di tensione, drammatiche, accorate o, semplicemente, delle situazioni più serie e di riflessione, mi incanta sempre, soprattutto quando il contrasto è ben dosato e riuscito.

E qui Oda riesce nel suo intento, è divertente assistere al disappunto di Sanji nel dover soccorrere e poi portarsi appresso Zoro in versione croce gigante, ma, al contempo, è bellissimo e significativo vedere l’indubbio l’affetto e rispetto che intercorre tra i due nakama, nonostante le loro divergenze caratteriali e i continui litigi e battibecchi, e l’immancabile contrapposizione tra i due personaggi, dovuta alla reciproca caratterizzazione, sempre perfettamente contestualizzata.

Parteggiare per l’uno o per l’altro è legittimo, e fa parte del gioco creato dallo stesso Oda, però è sempre bene non dimenticare quanto il cuoco e lo spadaccino siano complementari seppur diversi e quanto, in fondo, nutrano stima, fiducia e rispetto l’uno verso l’altro, e nei confronti del loro capitano, su cui non dubitano mai.
Sanji non appare particolarmente preoccupato per le condizioni del compagno, nonostante le gravi ferite, perché ben conscio di quanto Zoro possa sopportare in silenzio, come a Thriller Bark, e di quanto abbastanza in fretta possa riprendersi, nonostante tutto.

Adesso sarà interessante vedere se lo spadaccino riuscirà a tornare anche in parte operativo, per partecipare, più o meno attivamente, alla principale battaglie che si profila nella grande zona del palcoscenico: da quella parte ci sono ancora Chopper e Marco alle prese con Queen e King, inoltre Marco potrebbe intervenire per ridurre le fratture di Zoro e permettergli almeno di essere autosufficiente. La guerra sembra ancora lunga, quindi potrebbe esserci eventualmente tempo per una ripresa del personaggio, che, dalla sua, ha ancora una delle spade di Oden, che potrebbe rivelarsi ancora utile, oltre che contro Kaido, come già visto, anche contro un avversario come King.

ADESSO BASTA!

La conclusione del 1012 è tutta dedicata a tre personaggi femminili, che, per motivi diversi, si spazientiscono e sono pronti ad intervenire. Ovviamente mi riferisco sia a Linlin che ad Ulti e soprattutto Nami, la vera protagonista della parte finale del capitolo, l’attrice che ruba la scena alle altre due “colleghe”.

Dopo alcune scelte discutibili di Oda dello scorso capitolo, riguardanti l’imperatrice, mi riferisco in particolare all’introduzione della “modalità madre“, stavolta, secondo me, non c’è nessuna particolare critica da muovere, infatti ho molto apprezzato che Big Mom metta subito in chiaro che lei non intenda proteggere gli alleati della sua piccola amica Tama, la mammona non ha dimenticato l’umiliazione subìta a causa dei Mugiwara a Whole Cake, tutto perfettamente coerente con la sua caratterizzazione.
Perfetta e coerente con se stessa anche Ulti, che non si ferma neanche davanti ad un’imperatrice infuriata.

Il personaggio finora ha sempre reagito impulsivamente e con estrema rabbia nei confronti di chi osava far del male al fratello o di chi, secondo lei, mancava di rispetto a Kaido, attaccando a capofitto qualunque nemico, quindi non è strano che possa scagliarsi anche contro Linlin.

Ciò che era inatteso, invece, è stato il diretto intervento di Nami, che, nonostante il consiglio (peraltro sensato) di Usopp, ha reagito nei confronti della Tobi Roppo, battendo sul tempo la stessa imperatrice. Era lecito aspettarsi un immediato contrattacco di Linlin dopo lo schiaffone di Ulti a Tama, invece Oda ha sorpreso noi lettori con un colpo di scena ben contestualizzato: la reazione della navigatrice è giustificata dal suo stesso background, ed è anche un diretto riferimento alle sue azioni nei confronti dei bambini di Punk Hazard, segregati e drogati da Caesar.

Sarà molto interessante vedere le conseguenze del gesto di Nami e la sua prossima battaglia contro Ulti. Come la stessa navigatrice aveva ammesso qualche capitolo fa, per affrontare più o meno ad armi pari Ulti, le era necessaria una potenza offensiva maggiore di quella attualmente a sua disposizione. Zeus è nei paraggi e Big Mom, considerando ciò che la ragazza ha fatto per difendere Tama, potrebbe persino concederle la nuvola homie in “comodato d’uso”, per così dire.

Ormai mi aspetto davvero che Zeus, in un modo o nell’altro, passi a Nami in via definitiva, trasformandosi in un vero e proprio power up, decidendo magari spontaneamente di ritornare dalla navigatrice, perché deluso o arrabbiato per essere stato sostituito da Hera, il nuovo homie della mammona.

Per concludere, c’è anche da considerare la possibilità che l’imperatrice possa addirittura non essere più una minaccia per i Mugi, come auspicato già da tempo dal nostro #Foxy, sia per questo recentissimo gesto di Nami, che nell’eventualità che possa scoprire la verità sulla torta nuziale, ovvero che a prepararla è stato Sanji. E visto che Linlin ha immediata simpatia per chi le offre del cibo, potrebbe mostrare riconoscenza e persino una certa ammirazione nei confronti di chi le ha preparato la wedding cake più squisita mai realizzata, credo sia qualcosa da tenere in considerazione.

Fatemi sapere, come sempre,  cosa ne pensate del capitolo, in particolare sulla questione dei confini di Wano.

#Clementina
Edit fantastico by #Cico

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