Il viaggio di Roger: dal tramonto di una leggenda all’alba di una nuova era

[DISCLAIMER: in fondo a questo articolo potete trovare, oltre ad una lista dettagliata di tutte le fonti di ispirazione che hanno reso possibile la stesura di questo articolo, un’immagine scaricabile che è la rappresentazione grafica della timeline del viaggio di Roger, in cui sono collocati tutti gli eventi riportati ed analizzati in questo post].

“Piacere, io sono Roger. Il nostro incontro deve essere opera del destino, caro Rayleigh! Ti andrebbe di sconvolgere insieme questo mondo?”

Fu con queste parole che la leggenda ebbe inizio.

Il viaggio di Gol D Roger prende il via da un’isola sconosciuta in un tempo imprecisato. L’unica certezza è rappresentata dal primo compagno del futuro Re dei Pirati, colui che lo accompagnerà fino all’ultima meta del viaggio, Raftel: Silvers Rayleigh, colui che sarà poi conosciuto nel mondo come “Il Re Oscuro”.
Ma facciamo un passo indietro, cominciando, come in ogni analisi che si rispetti, dall’inizio. Anzi… dal principio. Dalla genesi vera e propria della leggenda. Durante questo nostro viaggio, cercheremo di collocare temporalmente ogni avvenimento relativo all’avventura di Roger, di cui siamo venuti a conoscenza nel corso di questi venti anni di narrazione.

Gol D Roger nasce il 31 dicembre di 77 anni fa, nella cittadina di Loguetown, situata su una delle isole che compongono l’arcipelago Polestar. Questo, a sua volta, si trova nel Mare Orientale e occupa una posizione molto particolare. L’arcipelago è, infatti, estremamente vicino all’ingresso della Reverse Mountain, unico accesso alla Grand Line di tutto il Mare Orientale.
A causa di questa caratteristica, Loguetown è un punto di passaggio quasi obbligato per tutti coloro che, dal Mare Orientale, intendono avventurarsi verso la rotta più pericolosa ed affascinante del mondo intero.

Non ci è dato sapere se, già a quel tempo, i pirati imperversassero nei vari mari, tentando la conquista della Grand Line ed affrontando la Marina per ottenerne la supremazia territoriale. Molto probabilmente, i pirati come “classe sociale” già esistevano, ma erano numericamente molto inferiori ad oggi. Ciò che sappiamo per certo, infatti, è che la morte Roger ha dato letteralmente l’inizio ad una nuova era, definita “La Grande Era della Pirateria”, spingendo molte persone a prendere il mare, alla ricerca del suo mitico tesoro. 
Le parole pronunciate da Roger in punto di morte hanno contribuito ad aumentare in maniera vertiginosa gli esponenti della “classe sociale piratesca”, portandola ai livelli che conosciamo ora e rendendola uno dei “mestieri” e degli stili di vita più ambiti di tutti. Il discorso del Re dei Pirati è riuscito ad infondere nel termine “pirateria” quella caratteristica fondamentale che oggi potremmo identificare con la parola “libertà”.

Se da una parte non possiamo essere certi dell’esistenza massiva dei pirati al tempo di Roger, ciò che è sicuro è che il caro e vecchio Gol, durante il corso della sua vita, condivise e contese tesori e conquiste con molti altri grandi guerrieri del mare. Tra i pirati migliori di quella generazione c’era già gente del calibro di Barbabianca, Kaido, Charlotte Linlin, Shiki, Rocks D Xebec.
Possiamo quindi affermare con sufficiente certezza che la pirateria in quanto tale è sicuramente nata ben prima della nascita di Gol D Roger.

Ma torniamo decisamente più indietro nel tempo, e precisamente a 402 anni fa e alle vicende che videro protagonista Montblanc Noland. È molto interessante notare che, nonostante ce ne sia stata più volte l’opportunità, in nessun evento e in nessun dialogo presente nel flashback di Noland e Calgara, viene mai menzionato il termine “pirata”. Lo stesso Noland viene definito “esploratore”, un avventuriero alle dipendenze del Regno di Levneel, per il quale compie numerose spedizioni. 
Lo spirito avventuriero di Noland (e anche il suo temperamento e la sua morale) è, però, a tutti gli effetti, la caratteristica principale con cui Oda caratterizza e idealizza ogni pirata di One Piece che potremmo banalmente categorizzare come “buono”. E non è un caso che questo spirito sia stato incarnato da Roger (prima) e da Luffy (poi).

Tornando a Noland e alle sue vicende, è importante notare e ragionare su un aspetto inusuale e sconosciuto, soprattutto se facciamo riferimento agli eventi della narrazione attuale: per poter compiere le sue spedizioni nella Grand Line, l’avventuriero deve ricevere un permesso formale direttamente da Mary Geoise, aspettando anche diversi anni per poterlo ottenere.
Questo piccolo ma non trascurabile dettaglio può essere usato per formulare alcune interessanti ipotesi.

La Grand Line era un territorio a stretta sorveglianza della Marina e del Governo Mondiale, l’accesso ad essa era proibito a chiunque e solo con un permesso spedito direttamente da Mary Geoise, era possibile navigare in queste acque. 
Le motivazioni di tale situazione sono facilmente intuibili e sono riconducibili, con molta probabilità, ad alcuni eventi passati: le conseguenze della guerra terminata appena 400 anni prima, la decisione di proibire la lettura e il possesso dei Poneglyph e la cancellazione di tutte le informazioni legate alla Storia Inenarrabile, sono la manifestazione della chiara intenzione del Governo di oscurare ogni tipo di informazione pericolosa, al fine di proteggere e mantenere lo status quo mondiale. Di conseguenza, forte della sua posizione di netto vantaggio bellico, dovuta alla vittoria della guerra, il GM decide di mettere in sicurezza l’unico tratto di mare dove è possibile reperire informazione pericolose, ovvero la Grand Line.

Io credo che il termine “pirata”, in principio, possa essere stato usato per identificare proprio coloro che, andando contro la legge, tentavano l’ingresso alla Grand Line, in cerca di tesori o guidati da “strampalate” idee di conoscenza e di libertà.

Le stesse idee che sembrano guidare fin da subito il giovane Roger, intento a mettere il mondo sottosopra, sconvolgendo quegli insopportabili equilibri attuati con disparità e malsano raziocinio, dai componenti del Governo.
Ed è proprio con questa idea che i due adolescenti Roger e Rayleigh iniziano il loro viaggio insieme. Non sappiamo che età avessero, ma possiamo immaginarli tra i 17 e i 20 anni, collocando il loro incontro e la partenza per il loro viaggio circa 60 anni fa. Dopo questo primo importante passo verso la leggenda, le informazioni che abbiamo sul viaggio si riducono sensibilmente, per poi concentrarsi in modo deciso verso gli ultimi anni della vita di Roger.

Gli elementi che possiamo identificare temporalmente prima della scoperta della malattia e del conseguente inizio dell’ultimo (e definitivo) viaggio, sono quelli relativi all’incidente di God Valley e al successivo riconoscimento del periodo in cui la fama di Roger raggiunge il suo picco massimo.

Riguardo all’incidente di God Valley, durante il quale la “strana alleanza” composta da Gol D Roger e Monkey D Garp sconfisse Rocks D Xebec e la sua incredibile ciurma in una lotta che ha visto protagonisti ben tre personaggi facenti parte della “stirpe della D”! Questo fatto si colloca 38 anni prima degli eventi odierni, in un periodo in cui, molto probabilmente, Roger si preoccupava solamente di perseguire la sua idea di avventura e di vita piratesca, senza preoccuparsi di Poneglpyh, Secolo Buio, Regno Antico e altre questioni che sarebbero interessate al Re dei Pirati solo diversi anni dopo.

L’apice massimo del potere di Roger (e Barbabianca), invece, viene collocato due anni dopo, circa 36 anni prima della narrazione attuale (informazione che può essere reperita solo nella timeline dell’ex-ammiraglio Zehpyr, detto Z, distribuita in Giappone nel volume speciale a chi si recava al cinema per vedere il film “One Piece Z”).

È interessante notare come Roger e la sua ciurma (la maggior parte della quale reclutata, probabilmente, entro il primo anno dalla partenza) abbiano letteralmente scorrazzato in lungo e in largo per i quattro mari e per la Grand Line per più di 20 anni, senza preoccuparsi minimamente di avere un obiettivo “importante” o avendo in mente una qualsivoglia missione da compiere. Per 20 anni, i pirati di Roger si sono comportati da veri pirati, andando in giro per puro spirito di avventura, mettendo sottosopra gran parte del mondo conosciuto a quel tempo.
È proprio per questo e per la grande forza e potenza dimostrata nelle loro scorribande e nelle battaglie contro la Marina e durante lo scontro di God Valley, che la ciurma di Roger viene riconosciuta 36 anni fa all’apice della sua metaforica scalata verso il successo.

L’evento temporalmente successivo di cui abbiamo cognizione è la malattia contratta da Roger (28 anni fa, quando il buon Gol aveva 49 anni) e la sua contestuale decisione di ricominciare il viaggio dall’inizio, con l’obiettivo di conquistare Raftel.
Roger torna, quindi, al principio, là dove tutto ebbe inizio (ovvero la Reverse Mountain) e lo fa per un motivo ben preciso. Oltre che ricominciare davvero il viaggio partendo dalla prima imprescindibile tappa, Roger ha anche l’urgenza di trovare qualcuno che lo possa curare dalla malattia mortale che lo ha appena colpito. Ai Promontori Gemelli c’è il dottore che fa al caso suo: Crocus. Il quale riesce, grazie alle sue doti mediche, a rallentare il corso della malattia, permettendo a Roger e alla sua ciurma di riuscire nell’impresa.

In questo arco temporale, dobbiamo ragionare sulla prima grande incognita di tutta la ricostruzione, ovvero la possibilità che Roger e ciurma abbiano raggiunto l’isola alla fine della Grand Line (quella dove convergono tutte le rotte magnetiche) prima di ripartire per il viaggio definitivo verso Raftel. Seguendo questo ragionamento, il Re dei Pirati e suoi uomini avrebbero conosciuto qui il segreto dei Road Poneglyph e avrebbero deciso di farsi carico del “peso della storia”, con l’obiettivo di ricostruire il Real Poneglyph per liberare il mondo dall’oscurantismo attuato dal Governo Mondiale.
Dato che la collocazione di tale evento (ovvero il raggiungimento dell’Ultima Isola, dove convergono tutte le rotte magnetiche) è sicuramente delicata, correlata a molti altri aspetti secondari e non è esente da possibili errori di valutazione, lasciamo la trattazione completa per dopo e concentriamoci sugli eventi di cui conosciamo la collocazione temporale con più certezza.

Circa 27 anni fa, l’anno successivo alla scoperta della malattia e al reclutamento di Crocus, il cinquantenne Roger combatte contro l’intera flotta di Shiki “Leon d’Oro” nei mari di Edd War, salvandosi grazie ad un improvviso cambio del clima, che consente alla Oro Jackson la fuga e che si abbatte con estrema violenza contro le navi della flotta di Shiki.
Durante questo scontro (raccontato nel Capitolo 0), Shiki chiede a Roger di formare un’alleanza, in modo che, grazie alla flotta di Leon d’Oro e alla possibilità di Roger di impossessarsi di una delle Armi Ancestrali, essi possano conquistare il mondo intero. È molto probabile che l’arma ancestrale di cui Roger conosce l’ubicazione sia Poseidon. 
Egli, infatti, ne è venuto a conoscenza decifrando il Poneglyph che si trova a Skypea, incastonato nella struttura che sorregge la mitica campana d’oro. Ed è proprio accanto al Poneglyph che, grazie a Kozuki Oden, il futuro re dei Pirati lascia un’incisione in lingua antica, spronando chiunque fosse riuscito ad arrivare fin lì a proseguire il viaggio fino alla meta finale.

La conoscenza di un’arma ancestrale da parte di Roger e l’incisione lasciata da Oden, ci fanno collocare il reclutamento del Kozuki e il passaggio su Skypea prima della battaglia di Edd War, nell’anno che intercorre tra la partenza per il viaggio finale e la battaglia contro Shiki.

Il reclutamento di Oden (e, conseguentemente, di Nekomamushi e Inuarashi) è un altro dei punti incerti della ricostruzione. Esso è direttamente collegato alla necessità o meno della presenza (in veste di conoscitore dell’antica lingua) del Samurai sulla Oro Jackson al momento del raggiungimento dell’Ultima Isola. A questo importante passaggio, sono collegate anche tutte le possibili implicazioni sulle modalità con cui Roger e la sua ciurma sono venuti a conoscenza del segreto dei Road Poneglyph. Come abbiamo detto in precedenza, su questo argomento ci torneremo tra poco, prima abbiamo bisogno di raccogliere tutte le informazioni certe relative alla timeline del viaggio.

Un anno più tardi, quindi circa 26 anni fa, Roger e ciurma sbarcano su Zo, con l’intenzione di decifrare il Road Poneglyph nascosto nella Foresta della Balena. Dalle parole di Pedro del Cap. 830, apprendiamo come questo sia un evento più unico che raro. Solo a Roger e, successivamente, a Luffy è stato concesso di poter accedere al luogo sacro che custodisce da secoli il Road Poneglyph. Molto probabilmente, l’ingresso di Oden, Inu e Neko nella ciurma di Roger è da interpretare come l’intenzione di affidare le sorti del clan dei Kozuki, dei Mink loro alleati e di tutta l’eredità del Regno Antico a colui che poi sarebbe diventato il Re dei Pirati.
Con questi tre reclutamenti, infatti, Roger si è assicurato il reperimento di ben due di quattro Road Poneglyph. Subito dopo Zo, è molto probabile che Roger sia riuscito a decifrare “con l’inganno” il Road in possesso di Big Mom, riuscendo a mettere le mani, in poco tempo, su tre dei quattro punti cardinali necessari per conoscere l’esatta ubicazione di Raftel.

Dove Roger abbia trovato e decifrato l’ultimo Road Poneglyph non ci è dato saperlo. Sappiamo solo che, passato un altro anno (circa 25 prima della narrazione attuale), il cinquantaduenne Roger riesce a compiere l’impresa che tutti consideravano leggendaria: conquistare la mitica Raftel.

E’ da collocarsi in questo anno anche il flashback in cui Oden parla a Roger e alla sua ciurma di Wano, del suo isolazionismo e dell’intenzione di diventare Shogun al fine di aprire le frontiere del Paese dei Samurai.
Subito dopo la grande impresa, però, il neonato Re dei Pirati compie un gesto tanto misterioso quanto significativo: scioglie in segreto la sua ciurma, consentendo a tutti i membri di scegliere come proseguire il loro cammino.

Dal canto suo, un anno dopo essere sbarcato su Raftel, Gol D Roger sente che è giunta la sua ora e decide di consegnarsi alla Marina. Non prima, però, di aver contribuito alla continuità del suo patrimonio genetico grazie alla conoscenza di Portgas D Rouge, con la quale Roger concepirà il figlio Gol D Ace, portato in grembo dalla madre per ben 20 mesi e dato alla luce il 1 gennaio di 22 anni fa.

La vita del Re dei Pirati si conclude 24 anni fa, all’età di 53 anni, giustiziato sul patibolo della sua città natale Loguetown che, dal momento in cui viene scelta come luogo per l’esecuzione, sarà per sempre conosciuta come “la città dell’inizio e della fine”: la città dove muore una Leggenda e dove inizia una nuova, grande era.

È impossibile non pensare che il gesto e le parole di Roger non siano state calcolate nei minimi dettagli e che tutto non faccia parte di un piano ottimamente orchestrato dal Re dei Pirati. Una volta giunto su Raftel, dopo aver conquistato la mitica isola ed essere venuto a conoscenza della storia del mondo (e del Secolo Buio in particolare), Roger decide di non essere l’uomo giusto per cambiare il corso della storia
I motivi potrebbero essere diversi, ma credo che quello principale sia che lo stesso Roger non si sentisse adatto per utilizzare ciò che lui e suoi uomini avevano appena scoperto, guidando, di fatto, il mondo e il suo intero popolo verso una nuova era, libera dalla morsa opprimente e totalitaria del Governo Mondiale e dei Draghi Celesti. 
Fondamentalmente, Roger non era solo colui che ha inseguito il volere e lo spirito del Regno Antico, incarnato nel “volere della D”, ma è anche (se non soprattutto) colui che, insieme alla sua ciurma, ha scorrazzato in lungo e in largo per più di 20 anni, guidato solo dalla brama di avventura, dai tesori, dall’alcol e dalle belle donne.

Cionondimeno, c’è un altro importante fattore che ha sicuramente influenzato in modo determinante le azioni del Re dei Pirati: il tempo.
Roger aveva poco tempo a disposizione, la sua malattia era in fase terminale e non gli restava molto da vivere. 
Inoltre, il fattore temporale ha giocato a sfavore del Re dei Pirati anche sotto un altro aspetto: nonostante egli conoscesse l’ubicazione di Poseidon, la principessa Shirahoshi, colei che ha risvegliato il potere dell’Arma Ancestrale, sarebbe nata solo 8 anni più tardi. La presenza e l’utilizzo delle tre Armi Ancestrali è sicuramente un fattore determinante per poter sovvertire lo status quo mondiale, permettendo la nascita del mondo idealistico teorizzato dagli abitanti del Regno Antico, in cui ogni razza possa vivere davvero alla pari con le altre, senza alcun tipo di disuguaglianza etica e sociale.

Bene, siamo alla fine della prima parte dell’analisi e tutti gli eventi finora discussi, ad eccezione dell’incontro tra Roger e Rayleigh, sono quelli che hanno una collocazione temporale sicura, di cui siamo a conoscenza grazie alle informazioni e alle parole dei vari protagonisti apparsi all’interno dell’opera (nella figura allegata, questi eventi sono rappresentati dai box rossi, posizionati in alto, sopra la timeline).

Tutti gli altri eventi hanno, invece, una collocazione incerta; alcuni molto incerta, altri meno. Inoltre, dato che molti di questi sono fortemente concatenati tra di loro, non è improbabile che la collocazione esatta possa essere differente da quella qui presentata. Ogni collocamento temporale influisce in modo sostanziale sul successivo; quest’ultimo su quello dopo ancora e così via, rendendo spesso determinante il “punto di partenza” ed alcune assunzioni che è inevitabile fare.

Uno dei punti fermi da cui possiamo ottenere più informazioni è sicuramente la battaglia di Edd War contro Shiki. In questa occasione, infatti, veniamo a conoscenza di molte cose che possono aiutarci nella collocazione di alcuni degli eventi temporalmente incerti (i box gialli riportati sotto la timeline nella figura). La battaglia contro Leon d’Oro avviene 27 anni fa, un anno più tardi dell’inizio dell’ultimo viaggio di Roger; un anno in cui devono essere successe parecchie cose.

Sicuramente, è durante questo anno che Roger approda a Water Seven, conosce il carpentiere Tom e ottiene da lui la Oro Jackson, componente fondamentale per il raggiungimento di Raftel. Inoltre, come scritto alcuni paragrafi fa, dalle parole di Shiki apprendiamo che Roger conosce l’ubicazione di un’Arma Ancestrale (Poseidon). 
Come abbiamo già detto, quindi, il Re dei Pirati e la sua ciurma sono già stati su Skypea, hanno letto ed interpretato il Poneglyph grazie alle abilità di Oden e, sempre con l’aiuto del Kozuki, hanno lasciato un messaggio in caratteri antichi a fianco della mitica campano d’oro di Shandora. Ne consegue che Oden e i suoi due vassalli Inuarashi e Nekomamushi siano stati reclutati prima di tale evento e una conferma ci viene data anche dalle parole di Neko (Cap. 820) che parla di avventure in “un mare di nuvole che fluttua nel cielo”. 
C’è anche la possibilità che l’approdo sull’Ultima Isola possa collocarsi poco prima della malattia di Roger e della ripartenza per l’ultimo definitivo viaggio, con Oden e i due Mink che potrebbero aver lasciato la ciurma di Barbabianca per entrare in quella di Roger anche prima che il Re dei Pirati completasse la Grand Line e giungesse alla fine delle rotte magnetiche.

Le motivazioni per le quali uno dei più importanti vassalli di Wano abbia deciso di diventare un pirata sono presto dette. È molto probabile che Oden decise di seguire Roger per comprendere fino in fondo la storia centenaria della famiglia Kozuki, incentrata sulla loro capacità di creare ed incidere i Poneglyph. Oden era il discendente di una generazione di scalpellini talmente abili da essere stati scelti dal Regno Antico come coloro che avrebbero tramandato la storia attraverso queste pietre indistruttibili. 
Lo spirito di Roger e quella D nel nome sono le due componenti principali che stregarono Oden, componenti che creavano un ponte invisibile fra gli antenati del Regno Antico e questo atipico pirata. Questo collegamento è di fondamentale importanza affinché le profezie legate all’alba del mondo e ad una nuova era possano diventare realtà. È probabile, quindi, che Oden rimase come “folgorato” dal nome e dal carisma di Roger e decise di imbarcarsi con lui per potergli dare tutto il suo supporto.

Questa possibilità chiarirebbe anche uno dei principali dubbi (già citato in precedenza) che ci accompagna dalla lettura dei capitoli più importanti della saga di Zo (Cap. 818-820): cosa c’è sull’isola situata alla fine delle rotte magnetiche della Grand Line? Quale espediente può esserci, che sia al contempo tanto misterioso e nascosto dall’essere invisibile a chiunque, ma che sia anche così chiaro e comprensibile da descrivere come raggiungere Raftel attraverso i quattro Road Poneglyph?

Alcuni miei colleghi hanno avanzato l’ipotesi di un animale millenario che custodiva il segreto dei quattro RoadPG, col quale Roger riuscì a parlare grazie al suo misterioso potere di “sentire la voce delle cose”. È sicuramente un’ipotesi affascinante, che nasce, però, dal voler mettere intenzionalmente in secondo piano una caratteristica (il sentire la voce delle cose, relegando tra le “cose” solo alcuni tipi particolari di animali, che potremmo definire “senzienti”) a cui Oda sembra invece molto “affezionato”. Non è un caso che anche quello che diventerà il futuro Re dei Pirati, al secolo Monkey D Luffy, abbia tale caratteristica, anche se per ora Cappello di Paglia si è limitato a sentire “solo” la voce di alcuni particolari animali.

In ogni caso, se guardiamo il quadro complessivo, per poter approdare a Raftel e diventare Re dei Pirati, Luffy ha bisogno di un ruolo che risulti fondamentale nel raggiungimento di tale obiettivo e che sia imprescindibile per la sua ciurma e per se stesso. Deve poter ottenere il titolo di Re e deve avere la forza di sovvertire l’ordine mondiale grazie ad una sua caratteristica peculiare, strettamente correlata alla sua ingenuità bambinesca e alla sua imbarazzante sincerità, caratteristica che lo rende (ahimè) una sorta di “prescelto”. Sarà proprio l’ascolto di tali “voci”, il sentire il mondo intero in un modo diverso, il percepire cose al di fuori dei semplici cinque sensi, la chiave di volta per Raftel.

Di una manifestazione simile, noi ne abbiamo già avuto esempio nel duello tra Zoro e Mr. One ad Arabasta. In quell’occasione, lo spadaccino entra in una specie di status trascendentale, riuscendo a fondere la sua anima con quella della sua katana (per i giapponesi, ogni spada ha una propria anima ben definita), diventando un tutt’uno con essa e padroneggiandola come mai prima era riuscito a fare. Certo, il discorso su katane e samurai è molto particolare proprio in virtù dell’anima della spada e non è detto che sia possibile operare una tale trasposizione tra ciò che è successo a Zoro e ciò che potrebbe succedere a Luffy.

Cionondimeno, che a noi piaccia oppure no, Oda sembra puntare molto sulla “voce di tutte le cose” e una parziale conferma arriva dalle parole di Big Mom del Cap. 853. Non credo che sia un caso che questa caratteristica sia comune a molti dei personaggi che risulteranno fondamentali per la trama e per l’ipotetico finale di One Piece.

Tornando a ciò che potrebbe esserci sull’Ultima Isola, se diamo per buona la presenza di Oden nella ciurma di Roger nel momento dell’approdo su essa, sarebbe sufficiente la presenza di un semplice Poneglyph esplicativo, nascosto estremamente bene (rintracciabile solo da chi riesce a sentire “la voce delle cose”) ed interpretabile solo da un membro della famiglia Kozuki. 
La probabile decisione presa dagli abitanti del Regno Antico di lasciare importanti indicazioni sui Poneglyph nella stessa lingua col quale essi sono scritti (e, quindi, indecifrabile ai più) è giustificabile dal fatto che tale scelta era stata fatta proprio con lo scopo di escludere dalla loro “conoscenza” tutti coloro non altezza. Una selezione strettissima che avrebbe portato ad un unico “eletto”, in grado di usare quelle informazioni per la nascita della nuova era.

In riferimento a ciò e alla possibilità di sentire non solo la voce degli animali “senzienti”, ma anche quella delle cose e degli oggetti “in possesso di un’anima” (in una visione molto simile a quella delle religioni animiste), non riesco a togliermi dalla testa un dettaglio forse insignificante e forse da me male interpretato, ma che mi ha colpito fin da subito e a cui non sono ancora riuscito a dare una spiegazione convincente.
Mi riferisco ad una frase pronunciata da Momonosuke nel Cap. 817, mentre i Mink, i Samurai e i Mugiwara si stanno recando alla Foresta della Balena: “Più ci avviciniamo alla balena… più questa ‘voce’ si fortifica…”

All’epoca, anche a seguito degli eventi dei capitoli successivi, tutti fummo concordi nel sostenere che la voce di cui parlava Momonosuke fosse quella di Zunisha. Ma perché questa avrebbe dovuto fortificarsi nell’avvicinarsi alla balena? La voce del mastodontico elefante dovrebbe essere udibile in qualsiasi luogo di Zo con la stessa intensità.
Io credo che quella voce possa essere ricollegabile proprio al Road Poneglyph, all’anima che esso racchiude e che rappresenta l’anima del Regno Antico e le speranze di un intero popolo, cancellato via dalla faccia della terra 800 anni fa.
Non credo che sentire la voce dell’anima del RoadPG possa essere utile per decifrare ciò che c’è scritto: percepire la presenza di un oggetto tanto antico e con una sua anima è cosa ben diversa da leggere ciò che vi è scritto sopra.

Circoscrivendo in questo modo le possibilità derivanti dall’essere in possesso di tale potere, la caratteristica comune a Roger, Luffy, Momo e (forse) Shirahoshi è assolutamente contestualizzabile all’interno della trama del manga e non porterebbe a nessun grave squilibrio o incoerenza narrativa, cosa che tutti noi abbiamo temuto (e, in fondo, ancora temiamo) da quando ci è stata presentata la capacità di “sentire la voce delle cose”.

Nell’ottica della nostra ricostruzione della timeline del viaggio di Roger, tali informazioni sono secondarie solo all’apparenza, in quanto è solo grazie all’interpretazione di questi eventi e all’importanza che gli si attribuisce, che possiamo dargli una giusta collocazione temporale. 
Per esempio, in totale contraddizione con quanto appena sostenuto, ritengo più probabile che il reclutamento di Oden e dei suoi vassalli Mink sia avvenuto dopo la malattia di Roger. È solo dopo questo evento, infatti, che il Re dei Pirati prende coscienza del mondo che lo circonda, di come è governato e di come si muovono tutte le pedine intorno a sé. Ed è proprio ora che Roger inizia a farsi domande importanti sul come poter provare a cambiare le cose. 
È durante questa presa di coscienza che, secondo me, Roger si ricorda di quell’Ultima Isola, scoperta poco tempo prima, e di ciò che ha percepito quando vi è sbarcato.

L’abilità di sentire la voce delle cose deve essere stata fondamentale per il ritrovamento del Poneglyph mentre l’interpretazione possiamo decidere di attribuirla a due fattori: lo stesso Roger e la sua abilità che gli ha permesso non di leggere, ma di intuire qualcosa di importante riguardo i 4 Road Poneglyph (parlandone poi con Oden e facendosi spiegare tutto per filo e per segno, portandolo con sé per riuscire a decifrare con precisione tutti i Poneglyph che lui e la sua ciurma si apprestavano a recuperare), oppure lo stesso Oden, riportato sull’Ultima Isola da Roger con l’intenzione di decifrare quel Poneglyph molto particolare (che, mentre scrivo, immagino come un magnifico “Poneglyph d’oro”).

Concludendo il ragionamento sulla collocazione temporale di tutti questi eventi tra loro correlati ed inserendo un ultimo tassello al ragionamento, credo che sia molto probabile che il raggiungimento dell’Ultima Isola da parte di Roger e la sua ciurma possa essere avvenuto in concomitanza (o temporalmente molto vicino) al periodo in cui pirati del calibro di Barbabianca e di Roger stesso erano all’apice della loro forza, ovvero circa 36 anni fa.

Andando nel campo delle illazioni, potremmo anche ipotizzare che God Valley sia l’Ultima Isola della Grand Line e ciò spiegherebbe la presenza in contemporanea, di Roger e di Rocks e la sua ciurma. La presenza di Garp e dei Draghi Celesti è, invece, un bel punto di domanda e, ad ora, non abbiamo informazioni sufficienti per poter ipotizzare qualcosa di concreto.
Ciononostante, se così fosse, si spiegherebbe anche il perché il Governo si sia impegnato per cancellare dalle mappe e dalla memoria l’isola di God Valley, rendendo la sua esistenza invisibile e sconosciuta ai più. Roger potrebbe aver visto o sentito su quell’isola qualcosa di particolare che non aveva mai visto, e che ha richiamato la sua attenzione. In quell’occasione, però, il futuro Re dei Pirati non avrebbe avuto modo di capire nulla di ciò che aveva appena visto, ma il ricordo di ciò che c’era su God Valley potrebbe essere tornato molto utile a Roger durante la chiacchierata con gli archeologi di Ohara.

È probabile, infatti, che qualche anno dopo tale evento possa collocarsi proprio la tappa che vede coinvolta Ohara e la conoscenza del Dottor Clover. Dalle parole di Rayleigh del Cap. 507, infatti, veniamo a sapere che il Re Oscuro conosce molto bene Clover e gli archeologi di Ohara. Da come li descrive, sembra che nutra una profonda ammirazione per quegli studiosi tanto abili da essere venuti a conoscenza di ciò che è successo durante il Secolo Buio.

Anche la ciurma di Roger, grazie alla scoperta e alla lettura dei Poneglyph e grazie al compimento del viaggio fino a Raftel, è venuta a conoscenza della Storia Inenarrabile, eppure, dalle parole di Rayleigh, è chiaro come i due “metodi” utilizzati dalla ciurma di Roger e dagli archeologi di Ohara siano molto diversi. Se questi ultimi hanno ricostruito la storia con metodo scientifico, basandosi su ricerche storiche e prove archeologiche, Roger, come ho scritto poco fa, sarebbe riuscito in tale impresa grazie alla “scorciatoia” offertagli dalla sua capacità di sentire la voce delle cose e dal reclutamento di Kozuki Oden. Ma, tenendo conte delle parole di Rayleigh, è logico pensare che, proprio a causa di questa “scorciatoia” e della mancanza di conoscenza storica della ciurma, le conclusioni a cui è giunto il Re dei Pirati non siano del tutto affidabili.

Tornando allo sbarco ad Ohara, è molto probabile che fu proprio in questa occasione che Roger iniziò a sentir parlare in modo serio di Secolo Buio, Regno Antico, Clan Kozuki e Poneglyph. Riguardo questi ultimi, non mi stupirei se fu proprio durante la sosta ad Ohara che Roger sentì per la prima la “voce” di un Poneglyph: quello custodito dagli archeologi di Ohara nei sotterranei della biblioteca all’interno dell’Albero dell’Onniscienza. Clover potrebbe essere stato molto sorpreso di tale capacità e potrebbe essere stata proprio questa caratteristica peculiare del Re dei Pirati che spinse Clover a condividere tutte le sue conoscenze con Roger.

Passando agli altri eventi che non hanno ancora una collocazione certa, uno dei più intriganti è il momento in cui Roger decide di arruolare due pirati “particolari”, che hanno legami strettissimi con colui che di Roger è l’erede ufficiale. Questi due pirati, al tempo entrati alla pari come semplici mozzi, sono Buggy e Shanks, arruolati all’età di circa 12 anni, subito prima dell’ingresso nella Grand Line per l’ultimo definitivo viaggio verso Raftel. I due, infatti, si vedono nella battaglia contro Shiki e, in questa occasione, Shanks è già in possesso del cappello di paglia. 
È molto probabile che il Re dei Pirati, già alle prese con la sua malattia e dopo aver preso coscienza di cosa fare del periodo restante della sua vita, abbia visto in Shanks un ragazzino molto simile a lui, a cui affidare le sorti della nascita nuova era, assegnandoli virtualmente il ruolo di guida e traghettatore per le future generazioni.

Un altro aspetto interessante e correlato all’arruolamento dei due giovani mozzi è il flashback di Buggy (che vediamo nel Cap. 19) nel quale il clown mangia, per sbaglio, il frutto Bara Bara. Oltre alla stranezza dovuta al fatto che nessuno della ciurma di Roger sembra conoscere i Frutti del Diavolo, è interessante notare che la nave dove si svolge il flashback non è la Oro Jackson: le sue vele, infatti, non sono del caratteristico colore rosso. Questo dettaglio ci conferma la collocazione del flashback e dell’arruolamento di Buggy e Shanks prima dell’approdo a Water Seven e della consegna della nave da parte di Tom.

Restano, quindi, due eventi da inserire nella timeline. Uno dei due (quello con meno incertezze) riguarda l’incontro tra Roger e il giovanissimo Pedro a Zo. Dalle parole del Mink nel Cap. 830 e dal suo flashback del Cap. 878, possiamo ipotizzare che questo incontro e la necessità di leggere il Road Poneglyph nella Foresta della Balena possano essere avvenuti durante l’unica visita del Re dei Pirati sull’isola in groppa a Zunisha. 
Nulla toglie che le visite possano essere state più di una, ma direi di non aumentare il numero degli spostamenti senza avere informazioni sufficienti per giustificarli. Inoltre, ipotizzando che lo sbarco su Zo sia unico, l’età che Pedro dovrebbe avere nel flashback è 6 anni e credo sia perfettamente consona a come è disegnato nelle vignette del Cap. 878.
Infine, è probabile che sempre durante questo sbarco, Inuarashi e Nekomamushi siano rimasti su Zo. Secondo quanto dice Inu, infatti, né lui né Neko hanno accompagnato Roger a Raftel e chissà che il motivo di questa decisione (o di altre azioni precedenti che l’hanno resa necessaria) possano essere stata la causa del litigio che va avanti da anni tra i due Mink.

Concludendo questo importante sforzo di ricostruzione (per me) e di lettura (per voi), resta da collocare il dialogo avvenuto tra Roger e Barbabianca, in quella magnifica ambientazione in cui risaltano i numerosi petali dei sakura (i fiori di ciliegio tanto cari ai giapponesi) e che dovrebbe indicare Wano come collocazione geografica di tale evento. Per quanto riguarda la collocazione temporale, invece, è probabile che Roger si sia incontrato con Barbabianca a Wano a causa della necessità di riportare nella sua terra Oden, dato che Raftel era stata ormai conquistata e che la ciurma di Roger era stata sciolta dallo stesso capitano.

Ciò potrebbe essere capitato circa 25 anni fa, 5 anni prima degli eventi che hanno visto coinvolti Kaido, Orochi e lo stesso Oden.
È dunque molto probabile che Kaido si sia insediato a Wano poco dopo il ritorno di Oden, facendo leva (insieme ad Orochi) sull’intollerabile comportamento del Kozuki, che aveva osato infrangere la legge che vieta di lasciare il paese per avventurarsi all’esterno. Sarebbe alquanto strano, infatti, che Roger e Barbabianca potessero trovarsi tranquillamente a bere sakè nel territorio di Kaido.

Le parole che pronuncia il Re dei Pirati e la sua volontà di rivelare a Barbabianca “come raggiungere Raftel”, fanno pensare che l’impresa sia ormai stata compiuta. Inoltre, sempre dai dialoghi di questa scena, emerge come Roger sia estremamente informato e cosciente di ciò che “la volontà della D” rappresenta, tant’è che condivide con Barbabianca ciò che sa a riguardo. È logico pensare che tale consapevolezza derivi proprio dall’essere venuto a conoscenza della storia del Secolo Buio, di ciò che era il Regno Antico e delle motivazioni che hanno costretto gli abitanti di quel regno a tramandare il loro volere e la loro storia attraverso “la D” e i Poneglyph.

Bene, siamo arrivati alla fine di questa ricostruzione. Ringraziandovi per aver “retto” fin qui, vi lascio con la promessa di continuare ad aggiornare la ricostruzione, seguendo gli eventi di cui verremo a conoscenza da qui alla fine del manga, modificando ogni volta la timeline nell’immagine (SCARICABILE QUI) e condividendola con voi anche in futuro.

 

Articolo scritto da #Barbabruna de La Zattera di Teach

 

CREDITS

Articolo di #Goro sulle ”anime inferiori”

Articolo di #DocQ sul viaggio di Roger

Saggio infernale del Re del “Bike & Raft: One Piece Weekly Report”

Timeline di Dario “Lord Kun” del “Bike & Raft: One Piece Weekly Report”

Post del Re sul flashback di Buggy e i Frutti del Diavolo

Teoria sull’animale millenario dell’Ultima Isola di Benn de “La Gazzetta di One Piece” e Ray di “Onepiecelab – Teorie ed Approfondimenti”

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